Io sono un autarchico

‘Sta vita comincia a piacermi.
Mangio come un pascià. La pediatra mi ha calcolato la curva di crescita – che incremento strepitoso!, peso già 6 kg modestamente. Mamma ha sempre meno latte in tetta, ma sai che me ne frega a questo punto…
A proposito di tetta. Mamma da tempo sbatteva la testa contro i muri, disperata circa lo scenario futuro: il suo dolce pargolo cerca la tetta per fame/sonno/digestione/consolazione/nervosismo/noia/ecc., non trova più latte e tira giù la casa con pianti ed urla, per poi languire senza consolazione. Han provato a rifilarmi il ciuccio un paio di volte, gli stolti, ma per fortuna han desistito presto – se lo mangino loro il caucciù. Ebbene annuncio al mondo: tienti pure le tette, ho scoperto di avere i pollici.
Coi pollici mi addormento quando mi pare dove mi pare. OK, ammetto che in linea di massima ho ancora bisogno di stare in braccio a qualcuno, e che questo qualcuno cammini avanti e indietro, ma almeno mi son svincolato dalla tetta ed ora posso dormire addosso a chiunque. Se poi mi sveglio durante la notte, dito in bocca e zac!, mi riaddormento come un angelo. Mai stato così facile archiviarsi.
Avrei anche imparato a parlare, e sostituito quei bruti e plateali modi da neonato con spiegazioni articolate circa le mie richieste e problemi. Ma chissà perché, mamma e papà sembrano non capire nulla di quel che dico – che razza di genitori mi son toccati. Non resta che esprimersi esibendo un pollice in bocca, una gran comodità perché se da neonato avevo una serie di segnali diversi per esprimere esigenze diverse, ora basta un pollice = fame e/o sonno e/o digestione e/o consolazione e/o noia… che risorsa!
La scoperta dei miei amici pollici è inoltre avvenuta dentro la migliore delle cornici: come previsto dai pediatri, ho imparato a cagare da solo. Ora ogni mattina faccio il mio dovere, senza sondini senza massaggi addominali senza fermenti lattici, al massimo per aiutarmi ciuccio un pollice.
Mondo, arrivo!