Maternità 2

Urf, ‘sti pupi son proprio una droga. A forza di gestirteli tutto il santo giorno e di averli spesso addosso, diventi dipendente quando non succube, e ti perderesti ore a contemplare un piedino, accarezzare una manina, guardarlo negli occhi e ridersi a vicenda come ebeti. Dopo le classiche frasi “Ma quanto sei bello?”, o “Sei bravissimo!”, il tormentone di casa fra me e mio marito è diventato “Non lo dico perché sei mio figlio, ma perché è OGGETTIVAMENTE VERO!”. Si è già realizzata la previsione di Chiara: dopo pochi mesi tuo figlio ti sembra un genio.
Quando chiacchiera è spassosissimo, devo decidermi a registrare un mp3. Quando ha molte cose da dire – o appena sveglio, anche alle 4 del mattino – parte con lunghe serie vocaliche, emesse con voce flautata e faccia convinta d’esser compreso: ooooo eeeeee aaaaa ueeee… quando invece vuol far commenti o proteste estemporanee, usa il suo bagaglio di consonanti: a-ghè gù bù, e via dicendo. Ogni giorno lo intrattengo con un po’ di sillabazione, come faccio da quando è molto piccolo: lui mi guarda ipnotizzato ed ogni tanto prova a muovere la lingua, gli piacerebbe buttarsi e ripetere quel che sente. Poi va a periodi, a volte e per giorni son solo vocali, col 1° ciclo di vaccini gli eran rimaste solo le consonanti, certi altri giorni parla poco e si dedica solo al suo ‘tesssoro’ – i pollici in bocca.
Godendosi i progressi quotidiani ed un rapporto sempre più saldo, viene poi l’amarezza a pensare che in Italia, col suo cattolicesimo e l’enfasi per il diritto alla vita, il modello educativo di base sia che i neonati sono pupazzi di gomma che non vedono non sentono non capiscono una mazza, quindi chiunque può tocchicciarli tironarli sgorlarli, farli piangere a piacere perché “Tanto deve abituarsi”, soffocarli con un ciuccio che non vogliono ed altre ‘delicatezze’ del genere. Che santa schifezza! Mi sembra che questo atteggiamento all’antica, tutt’oggi applicato non solo da molti nonni ma anche da alcune neo-mamme, ben rifletta l’atteggiamento tronfio del paese: onora i potenti, caga in testa agli indifesi.
Comunque in generale ha ragione mio marito: il ragazzo sa quel che vuole e si arrangia. Praticamente si sta crescendo da solo, come genitore devi solo assecondare le sue voglie ed i suoi moti; questo rende la maternità tutto sommato più facile di quanto immaginassi, e mi fa vivere giornate più rilassate.