Quella stordita di mamma credeva che sarei cresciuto un legnetto. Da piccolo lei e papà mi chiamavano Gregor Samsa, perché per mesi me ne sono rimasto comodo comodo, in schiena, limitandomi ad agitare gambe e braccia al vento per dimostrare i miei entusiasmi – sembravo proprio uno scarafaggio pancia all’aria che non sa più raddrizzarsi. Ma che entusiasmi!, dico io: quando mamma mi portava in carrozzina niente niente aveva paura di essere arrestata, che dalla carrozzina sbucavan sempre fuori le mie gambine indefesse manco mi avesse rapito. Inoltre, facendo fatica a fare la cacca passavo gran parte del mio tempo ad inarcarmi, e non è attività fisica pure quella? Pazienza se poi tiravo giù la casa dagli strilli appena mi mettevano in pancia.
Poi un bel giorno eravamo sul lettone, mamma stesa accanto a me, e m’ha preso un istinto: dai che mi giro verso di lei. Mamma ha capito, e mi ha aiutato a girarmi sul fianco: epifania! Beh dai, muoversi non è mica così brutto e faticoso come me l’immaginavo. Perciò dal terzo mese mi diverto in esercizi fisici quotidiani: girarmi, rotolare, star seduto da solo, gattonare, alzarmi in piedi aggrappato a mamma. Ovviamente sono tutt’ora una frana in tutto, perché la coordinazione fisica mi sa che l’ho presa da papà; ma intanto mi diverto, mi sfogo, faccio muscolo, coltivo l’appetito e dormo pure di più. Eh si, perché alla faccia delle teorie sui neonati che mangiano e dormono (ma chi???), grazie alla ginnastica faccio più pisolini diurni ora a 5 mesi che non quando ne avevo 2: la mamma ringrazia!

Tana dei Panda
bambini si nasce, panda si diventa

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