Davvero non capisco, qua ti volti e di punto in bianco sei fregato.
Punto primo: le stanghe del lettino. E’ bastato che un giorno mi alzassi in piedi tenendomi alla testata del letto, mi aspettavo sorrisi bacioni applausi e invece TRANG!, mi son trovato chiuso fra stanghe altissime; il mio carillon preferito è finito alto alto che mi tocca tirarmi in piedi per rosicchiarlo, ma faccio fatica ad alzarmi da là sotto perché prendo craniate contro la base del carillon stesso, meglio restar seduto.
Punto secondo: ogni mattina mi sveglio o mi svegliano all’alba, mi sfamano, mi vestono, mi legano in macchina e mi portano dai nonni. Poi mamma sparisce e torna per pranzo, il suo, perché io ho appena mangiato e di solito son lì ipnotizzato in me stesso che mi sto abbioccando, ed infine mi abbiocco. Quando mi sveglio vocine e sorrisi, poi a tradimento mi imbottiscono di vestiti, mi caricano in auto ed eccoci di ritorno a casa.
Ma cosa sono, sadici? Credono che io sia un pacchetto? Stamattina in auto ho fissato a lungo mamma con la mia faccia migliore da “Mamma ti voglio bene, ma dimmi: tutto ‘sto tran-tran è davvero necessario?”; mamma guidava, mi guardava, capiva, ma ha risposto:”Non c’è scelta”. Speravo che i miei occhioni avrebbero avuto più successo, devo affinare la tecnica allo specchio.

Tana dei Panda
bambini si nasce, panda si diventa

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