La gente è cattiva, come cantava Nick Cave; e mio figlio ce l’ha con me.
Io davvero non capisco. La frase “No, gli occhiali no” mi sembra semplice e chiara, eppure non ha alcun effetto: il pupetto non smette di attraversare la stanza basso e veloce – sembra lo squalo – solo per lanciarsi sulla mia faccia e strapparmi gli occhiali di dosso, rischiando spesso di spezzarmeli o farli cadere. Io me li riprendo al volo, gli spiego che sono un oggetto importante e che, senza, il papà non può più andare al lavoro e guadagnare i soldi per mantenere suo figlio; ma quell’egoista se ne frega, ed appena li inforco lui li ha già agguantati di nuovo. Visto che con la nonna non fa così, ne deduco che ce l’ha con me.
Ingrato! Mi son pure procurato un flauto dolce, uno di quelli dal bel timbro e l’ottima intonazione, per suonargli un po’ di musica la sera; ma è difficile arrivare in fondo a qualsiasi canzone, quando il pubblico ti ruba lo strumento musicale per ciucciarlo. Io gli spiego sempre che deve SOFFiare, FFFFFFFH!, e non ciucciare: lui crepa dal ridere ma non cambia di una virgola.
Boh, io faccio di tutto per mio figlio, tipo che se avessi un iPad2 gli vorrei ancora bene, eppure mi sembra che per lui io non sia nessuno, giusto una figura divertente quando ha voglia di far baldoria. E dò il 100% quando tento di imporre un po’ di disciplina, gli spiego con calma le mie ragioni, per lungo e per largo con dovizia di particolari, perciò non capisco perché mia moglie, vedendomi impegnato in spiegazioni mentre il pupo fa quel che gli pare, commenta:”Mandagli una mail”… come se nostro figlio fosse in grado di cliccare col mouse per aprire le mail! Non capisce proprio niente, quella.

Tana dei Panda
bambini si nasce, panda si diventa

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