Mi sa che nostro figlio si rimpinza ai quattro palmenti quando è in compagnia, a tavola con altri, e ci son chiacchiere attenzioni e cibi vari nei piatti (altrui); quando invece siamo io e lui la sera, io stanca dal lavoro e dalle mille cose, lui forse un po’ stufo della dimensione esclusiva io-e-tu e tu-ed-io, allora il cibo ritorna un semplice bisogno biologico e le porzioni si ridimensionano di conseguenza. Vedendolo mangiare in ferie a tavola con noi ed i nonni, son giunta a questa conclusione.
Ben più assorbito dal cibo diventa il pargolo quando è responsabile diretto di quel che mangia, ovvero quando a fine pasto gli dò un po’ di frutta tagliata in pezzi, che mangia da solo con le mani oppure strizza allegramente se è sazio. In questi giorni a volte si incazza e vorrebbe mangiare da solo, e allora eccolo armeggiare col cucchiaino tutto felice: la bocca se la centra ma il problema è il movimento a cucchiaio, per raccogliere il cibo lui mena solo gran fendenti, allora tu lo aiuti e dopo due-tre volte ha già perso la pazienza, e si incazza con te perché lo tratti da incapace… finché, pigro com’è, si stufa anche di simulare indipendenza e riprende a farsi imboccare come se nulla fosse. Vabbé, fortuna che al Nido tendono a cucinare cose che i pupi posson prendere con le mani.
Comunque è proprio comodo avere un figlio al seguito quando vai in vacanza. Magari per strada incontri vecchie amiche o conoscenze che non vedevi da dieci anni o più e TRAC!, tu parli del tuo pargolo la vecchia amica parla del suo – o più spesso dei suoi – ed è come se il tempo non fosse mai passato, non mancano gli argomenti di conversazione e ci si lancia in paragoni, sorrisi ed esclamazioni di compartecipazione, alla fine fai una vita sociale intensa senza alcuno sforzo. Forse è per questo che gli uomini parlano sempre di calcio? Sarà che quando sei mamma hai poco tempo da dedicare alla vita sociale, o sarà che avendo poco tempo per leggere il cervello decade ed è prono alle frivolezze, o ancora sarà che a causa del pupo sei sempre molto concentrata sull’immanente e piano piano ti disabitui al caro vecchio flusso di coscienza; fatto sta che scambiare quattro parole con un’altra mamma/donna/chiunque fa davvero piacere, hai l’empatia sempre pronta in tasca e chiacchiereresti anche del tempo, e ti senti un animale sociale felice del semplice fatto di aver potuto esprimere un po’ di socialità – chissenefrega del costrutto, dopo tutto!

Tana dei Panda
bambini si nasce, panda si diventa

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