Torna a casa, panda

Eh eh eh, sono il genio del male. I miei vecchi stanchi morti mi portano in montagna dagli altri nonni a fare il resident nephew per qualche giorno, a papà quello schiavo del sistema gli tocca pure lavorare e torna una sera sì una no, ed io resto là con mamma facendo quel che mi pare che i nonni son zerbini peggio di papà: mangio tutto con le mani pure il brodo, spargo Lego ed ogni tipo di gioco ovunque, mi incapriccio mi incazzo batto la testa sul pavimento tanto i polli qua si impressionano, mi attacco come una cozza a mamma e la faccio vivere qualche giorno da reclusa… che soddisfazioni! Come dice papà, potrei anche cagarle sul tappeto e la nonna ancora mi difenderebbe.
Eppure, malgrado io venga viziato alla fine mi stufo, e quando mi ricaricano in macchina son pure contento di tornare alla vita normale. Tanto più che si va a Gradisca dagli amici di mamma, e allora di fronte a sconosciuti si sa che dò il mio meglio: mangio volentieri e con la posata, gioco contento e sorrido socievole, salto il pisolo pomeridiano per fare una lunga camminata – in braccio a papà o con le mie gambette ginniche – attorno al castello e poi in centro, e quando è ora di ripartire mi addormento di botto sul seggiolino, faccio quasi due ore di viaggio senza fiatare svegliandomi che siamo quasi a casa (io che di solito il seggiolino auto lo odio a morte!), poi cenetta leggera, giochi letture e mi riaddormento contento, che manco sento i botti.
Un 31 Dicembre in autostrada, che feste bizzarre mi fan fare i miei genitori! Ma tutto sommato son state buone ferie, per quanto… casa dolce casa! E casa ricca casa, visto che a Natale ho raccolto una bella messe di giochi nuovi: l’adorato bambolotto che ho voluto portarmi in ferie, la pianolina elettronica, una caterva di libretti. Mamma bofonchia che dovremo cambiar casa per farci stare tutti i miei giochi, beh basta che lei e papà lascino casa tutta a me, io ed i giochi ci staremo benone!