E’ iniziato tutto a inizio Dicembre, col compleanno di Edorardo. Edoardo è carino, cortese, sa già contare oltre il 100 e a casa gioca con mamma a riconoscere le lettere. Ovviamente è un Grande, ed è l’idolo dei suoi compagni di classe.
Edoardo ha festeggiato il suo compleanno con una festa aperta a tutta la classe, tenuta in un parco giochi attrezzato per lo svago delle creature nane. Si sono divertiti tutti tantissimo. Nel frattempo i papà scolavano birra e parlavano di cose da uomini, mentre le mamme si incrociavano per parlare – novità! – di bambini: malattie, sviluppi cognitivi, passioni, abitudini alimentari. Con un grafico e una statistica, questi incontri fra mamme non sarebbero tanto diversi dalle tavole rotonde fra pediatri; viene da chiedersi se le mamme abbiano una vita.
Ma insomma questa cosa del festone collettivo è piaciuta, e ora di Marzo è venuto il turno di Nicoletta, e ora di Aprile sarà il turno di Giorgia. Gli inviti stampati un mese prima, l’affitto di una sala esterna per poter contenere tutti, l’arrivo dei pupi con la relativa pioggia di regali, i clown per l’animazione, il buffet, i bicchieri sui quali scrivere il nome, il refilling di patatine, i babbi che sbevacciano le mamme che si confrontano. E mentre li vedi scalmanarsi in queste feste nanesche ti chiedi: ma ora dei dodici anni che si fa, un mega ricevimento tipo matrimonio indiano? E per i diciotto anni, il walzer a Vienna con l’orchestra da cento elementi? Per fortuna a fine festa mi è venuto lo scrupolo di chiedere alla mamma di Nicoletta: ma non è una faticaccia immane? E lei ha risposto decisa: eh si, io l’ho avvertita che questo è l’ultimo anno, dall’anno prossimo festa a casa e solo con qualche amichetta. Mi sono sentita più normale.
Ed è mica semplice andare a queste feste. Intanto il festeggiato deve essere simpatico al pupo. Poi bisogna scegliere un regalo; io sarei una che va per i libri, ma la cosa è fattibile solo se il bambino/a in questione ha una passione specifica, tipo: i dinosauri. Ho però scoperto che le bambine a questa età hanno più interessi manual-estetici che intellettuali, quindi… che fare? Per fortuna una cara amica ha una figlia di quell’età: chiamo lei e mi faccio consigliare, vai di penne con l’inchiostro glitter e profumato (bleargh).
Mica le capisco tanto le bambine d’oggi. Tipo che la torta di compleanno di Nicoletta era ispirata a Violetta, l’ultimo vaccone Disney adorata dalle ragazzine. Violetta alla materna?! La mamma di Nicoletta mi ha spiegato che Violetta non si può guardare, permesso solo ascoltare e cantare le canzoni, e malgrado questo la pupa è già appassionata. Per quali misteriosi canali affabulatori si trasmette la vacchitudine? Al confronto la Principessa Elsa è da intellettuali.
Ma tornando allo svolgimento del festino, il Nano come suo solito all’inizio ha fatto la carta-da-parati, poi ha ingranato e si è divertito come un pazzo, correndo avanti e indietro per circa tre ore. Quest’anno sono una bella classe, i pupi sono diventati più uniti grazie alla defezione di due violenti su tre. Elio faceva parte dei quattro autarchici che per tutto il tempo hanno ignorato i clown e si sono autogestiti il divertimento, e che ora di metà festa si sono trascinati dietro qualche altro compagno desideroso di autogestione. Lui e il violento superstite (che per tutta la durata della festa si è comportato benissimo) erano gli inseguitori, e gli altri si facevano inseguire o sparare. Gran parte degli autonomisti erano bambini grandi, ma quando i clown hanno finito si sono uniti anche i medi, l’anarchia è diventata totale e si sono divertiti tutti lo stesso, anche senza nessuno che organizzasse il divertimento; alla fine vestirli e trascinarli a casa è stata una faticaccia, abbiamo dovuto praticamente estirparli. Non capirò mai perché alcuni genitori trovino necessario intrattenere i pupi, a me sembrano bravissimi a intrattenersi da soli!

Tana dei Panda
bambini si nasce, panda si diventa

Tana dei Panda
bambini si nasce, panda si diventa