Mamma mi odia. Papà mi preferisce Zelda. La zia ha già una figlia di suo, non posso piazzarmi da lei. Le maestre pensano che io sia un ritardato, e mi hanno mandato dalla psicologa. E allora io mi trasferisco dal nonno: ha un giardino, ha tanto amore da dedicarmi, ha una cuoca che lavora per lui (la nonna, che ora sta meglio), e specialmente HA UN CANE! Un cucciolo di cocker, due mesi appena compiuti, si chiama Whisky – come metà dei cocker, dice mamma. E’ bellissimo. E’ dolcissimo. E’ il mio cane. Forse, dopo un mese che abbraccio freneticamente il mio cane di peluche, il mio desiderio di avere un cane ha preso vita e ha generato Whisky.
Il nonno però è un po’ cattivo con Whisky. Esige che dorma nella cuccia, che non pisci sul pavimento, che non morda. Gli adulti sono perversi, se non mettono una regola su tutto si sentono male. Quando il nonno rimprovera Whisky mi arrabbio e lo difendo, e un po’ anche mi offendo, ci sto male. Perciò ogni sera che posso o nel weekend chiedo di poter stare dai nonni, per controllare che il nonno non tratti male il MIO cane.
A scuola la materia che trovo più pallosa è religione, ma l’arrivo di Whisky a casa dei nonni mi fa pensare che forse Dio esiste, e che in fondo non deve essere tanto male.

Tana dei Panda
bambini si nasce, panda si diventa

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