Alla grande!

Finalmente solo, padrone del tempo e dello spazio: va alla grande! La mattina li vedo partire, li saluto facendo la faccia triste, l’espressione da ‘cattivi, mi lasciate tutto solo’, ma appena chiudo la porta: libertà. Libertà di chiamare in viva voce senza sentire litigi in sottofondo, di stare ore in videoconferenza senza nessuno che mi interrompa, di saltare pranzo se il lavoro lo richiede, di consumarmi anima e corpo per il mio ufficio a distanza. Questa si che è vita!
Poi la sera rientrano: lei intenerita di trovarmi a casa – dopo una vita di io che torno a ora tarda, o non torno affatto – e lui troppo stanco per rompere i coglioni. A parte quando si agita perché gioca troppo coi videogiochi, e urla e litiga, ma in quel caso non è stanchezza, non è il decadimento neurologico provocato dai videogiochi e previsto dai pediatri: è che lui è CATTIVO. Chi l’avrebbe detto, così piccolo e già così marcio. Quel bambino è una vera delusione; eppure anche sua mamma mi delude, sta in fissa con la babysitter e non lascia mai il pupo a casa tutto il giorno, col suo caro papà che non può seguirlo coi compiti e non gli controlla il tempo che sta sui videogiochi. In fondo sono tutti e due CATTIVI.
Mia moglie afferma che uscire di casa le fa bene, e che a forza di tele-lavorare sto diventando irascibile, paranoico e schizofrenico. Eppure esco ogni domenica a fare una bella scarpinata, come fa a dire che vivo chiuso in casa?! E quando mi arrabbio col bambino ho i miei buoni motivi, è lui che si comporta in modo imperdonabile mica io che m’incazzo facile. La verità è che sto molto meglio a casa da solo, e che non mi manca un cazzo – non mi mancano moglie e figlio, non mi mancano i colleghi, non mi mancano gli amici, non mi manca NESSUNO. Paranoica sarà lei, e pure cieca: come fa a non accorgersi che sto ALLA GRANDE?!