Mercoledì sera scorso sono salito in auto, abbiamo viaggiato di notte e siamo andati qualche giorno al mare.
PRIMO GIORNO
Mi sveglio poco dopo le 6 del mattino, come mio solito. Luogo sconosciuto, sensi all’erta. Esigo il mio regalo di compleanno: mini armi per gli ometti Lego, un sogno che si avvera. Salto la colazione, così posso restarmene sul lettone. Gioco là tutta la mattina, finché Miss Fastidio per pranzo non mi costringe a togliermi il pigiama. Non voglio andare al mare! Lasciatemi qua, nel mio regno conosciuto. Ora di metà pomeriggio un po’ mi stufo; nel frattempo Fastidio è andata a vedere la piscina del campeggio e spergiura che è proprio bella. Mi azzardo a scendere dalla mia comfort zone, costumino, due passi e ci siamo (per fortuna è molto vicina). Appena mi immergo dichiaro, con la faccia di uno che aveva dimenticato come si sorride davvero:“Non voglio andarmene mai più!!!”. Ogni tanto esco dall’acqua a farmi incoraggiare da Fastidio, ma lo ammetto, inizio a rilassarmi. Ora di cena mi concedo piadina, gonfiabili, mercatino notturno, e mi scambio messaggi vocali con Emma, la figlia di un’amica di mamma. Non vorrei mai rientrare a dormire, che bella la vita.
SECONDO GIORNO
Obbedisco a mamma-fastidio e andiamo al mare. Mi aggiro con sospetto sul bagnasciuga. C’è un banco di meduse piccole e bianche conficcate nella sabbia. C’è gente. L’acqua è fredda, ma anche invitante. Ottengo che mamma-maggiordomo venga a fare il bagno con me: io come una cozza sul mio surf di Spider Man, lei mi traina. Neanche male. Poi Fastidio ha freddo, usciamo ma dopo la pausa io voglio rientrare. Mamma vieni con me? Mamma vieni con me? Ma Fastidio non ne vuol sapere di venire con me. Intanto il mare mi chiama, Spider Man mi guarda, e io non ce la faccio più: vado e basta. Ci sono perfino altri bambini che giocano in acqua; strani esseri i bambini, mi ricordano qualcosa… Sulla strada del rientro noto il campeggio, l’area gioco comune, le casette, il cielo l’erba la vita. Chissà se Emma mi ha scritto mentre ero al mare?
Dopo pranzo chatto con Emma, “come un dodicenne” dice Fastidio. Nel pomeriggio piscina piscina piscina! La sera gonfiabili e festa sfrenata! Non male essere in vacanza.
TERZO GIORNO
Mattina magnifica al mare, acqua come olio e temperatura ottima. Andando e tornando dal mare passiamo per l’entrata principale del campeggio, dominata da uno strepitoso castello di scivoli, tunnel e scale dove si arrampicano, attirati come mosche, tutti i bambini del campeggio. Ieri l’avevo occhieggiato, ma oggi non resisto e ci faccio un salto – chiedo però a mamma e papà che restino in zona. Dei bambini mi chiedono di giocare con loro, ma penso: e la mascherina? E il distanziamento sociale? Come vorrei che qualcuno mi avesse dato retta, e per il compleanno mi avesse regalato la maschera anti-gas – quella sì che mi avrebbe protetto. Mi unisco agli altri, ma circospetto. E’ un castello davvero figo, accoccolato sotto l’ombra dei pini marittimi dove la brezza marina rinfresca anche dentro ai tunnel: al diavolo anche il virus…
QUARTO GIORNO
Sono in vacanza. Al mare nuoto per ore, con mamma o da solo in base alle voglie. In campeggio ogni scusa è buona per fare il matto nel castello di scivoli, assieme al resto della marmaglia. In piscina trovo amici anche lì, che belli i campeggi e questa anarchia fra Nani. Peccato dover rientrare! Tanto più che in questi giorni non avevo compiti da fare, grazie al diktat della maestra Lidia “Che la vacanza sia vacanza!”. Vabbe’, domani se non altro inizia il centro estivo e potrò ricominciare.

Tana dei Panda
bambini si nasce, panda si diventa

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