Mentre il Governo annuncia pallide e graduali riaperture, il sito “La Regione risponde” potrebbe anche intitolarsi: tana libera tutti!
Mentre mio marito prevede il tele-lavoro ancora per qualche mese (ma lui lavora per una grande azienda), il nostro titolare si aspetta che da settimana prossima rientriamo tutti. Ed io, stremata da settimane di battaglie quotidiane e urla e acrimonia reciproca, per il bene della Creatura capitolo senz’altro: ma si, torniamo in ufficio, così la Belva starà dalla babysitter la mattina e dai nonni il pomeriggio, vedrà sua cugina, riprenderà a vivere.
Certo, se Lyon si decidesse a sfornare qualche video-lezione sarei più serena. Mi sento colpevole nel rifilare la Belva alla babysitter, nello stato regredito e intrattabile nel quale si trova ora. Spero con tutto il cuore che di fronte a una estranea – per quanto la babysitter faccia ormai parte della famiglia – la Belva ridimensioni i suoi deliri di onnipotenza, e accetti il suo prosaico destino con più leggerezza = che faccia i compiti senza tante storie. Che poi, fosse un bambino dalle serie difficoltà cognitive capirei anche quel suo senso di rifiuto; ma la testa fina non gli manca, appena si applica un pochino riesce in tutto, ma perché starnazza sempre come una papera sotto attacco? Non a caso in queste settimane si è riletto spesso le vecchie strisce di Paperino: quanto si identifica nella sua irascibilità!
Spero anche che uscire di casa alleggerisca alcune tendenze regressive, come la ricerca e l’uso di giochi tipici di quando andava alla Materna: la macchinina di Paperino (vedi sopra), le rassicuranti app di quando era piccolo (le mitiche Toca Boca!). E poi, parliamo del suo amico Pallone – Palla per gli amici. Come Tom Hanks, Elio è diventato inseparabile da lei: si sposta per casa con Palla fra i piedi, se la tiene sotto la scrivania mentre simula di fare i compiti, tenta di tenerla fra i piedi anche mentre mangia. Mamma Malvagia gli ha proibito di portare Palla in cucina, lui puntualmente se ne frega e arriva con Lei, dando la stura all’ennesimo litigio. In queste settimane ho lanciato e calciato Palla innumerevoli volte, ma ovviamente al primo muro è sempre rimbalzata indietro. Certi giorni l’ho pure chiusa in armadio, perché è scientifico: poche ore senza Palla e la Belva torna più tranquilla; appena Palla-amica-alleata torna fra i suoi piedi, la Belva alza la cresta e comincia a fare richieste pindariche – sembra Macchianera: se non mi date 10 milioni di dollari faccio saltare in aria il mondo!
Ma a chi la racconto: ancora e sempre privo di un contatto visivo e frequente con le maestre, la Belva ci farà benino settimana prossima – il fascino della novità – per ripiombare nel suo mare di astio non appena avrà fatto l’abitudine alla nuova gestione famigliare. Se non altro dovrà dividere il suo astio fra me, la babysitter, i nonni e la cugina: speriamo quindi che le singole dosi siano più leggere.

Tana dei Panda
bambini si nasce, panda si diventa

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