Tuo figlio è grassoccio, sorridente, sempre in piedi e voglioso di scoprire il mondo, stare con lui è uno spasso: questo è il momento di tornare al lavoro. In ditta mi han chiesto di tornare prima dalla Maternità, i colleghi han bisogno e come si fa a dire di no; in pochi giorni ho dunque organizzato la routine da topini nella ruota, ovvero: la mattina carichi il bambino in auto, lo molli dai nonni/suoceri, vai al lavoro – per fortuna un inizio morbido, solo 4 ore per il primo mese – torni dai nonni, mangi, parti per commissioni se ne hai (lasciando il pargolo a divertirsi coi suoi due schiavetti) oppure lo porti fuori in passeggino e prima o poi, quando non resta altro da fare, lo ricarichi in auto e lo riporti a casa, in tempo per la nannetta serale prima di cena. In tutto ciò la mamma subisce una serie di shock, il pupetto invece è felice e contento ed ha un sacco di distrazioni.
Distrazioni del pupo: un cane, un gatto, un nonno-schiavo dal braccio robusto, una nonna-dispensatrice (di cibo, creme-viso, passeggiate, pulizie di culo ecc.), una casa nuova da scoprire, l’esterno della casa nuova che con la bella stagione diventa un mondo di tesori.
Shock subìti dalla mamma: chi cavolo si ricorda dov’era quel tal comando di Excel; chi cavolo si ricorda com’era la procedura in questo caso (per fortuna avevo tutto salvato in certi utilissimi file…); ammazza se sono sottilmente rabbiosi tutti i colleghi, ma con la contrazione di personale avuta a fine 2010 c’è poco da biasimarli, la riorganizzazione del lavoro ha portato un grosso carico su tutti e sembra di non vedere l’uscita dal tunnel; e last but not least, il fisico di neo-mamma già traballante e dagli acciacchi multiformi e discontinui, al confronto con lo schermo del computer e della seduta 4-ore-al-giorno ha la bella idea, dopo neanche 2 settimane di lavoro, di produrre una periartrite lancinante e bloccarmi a casa per una settimana, stesa immota ed IM-PRO-DUT-TI-VA! Roba che, dal letto di malattia, la ruota del topo sembra un traguardo luminoso ed invidiabile. Incapace di lavorare, incapace di tenere il proprio bambino (sbolognato ai nonni dalle 8 alle 20), tutto il giorno stesa nella casa vuota: depressione nera.

Tana dei Panda
bambini si nasce, panda si diventa

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