Un po’ infidi, mamma e papà. Affettuosi, simpatici, ma infidi.
Tutto è iniziato con una gita dal nonno: doveva essere una visita alla chitarra ed al pianoforte dell’altro nonno – e qualche coccola al nonno medesimo, lo concedo – e invece ho dovuto giocare con mio cugino, che ha 7 anni e ha già fatto la prima elementare. E’ un cugino simpatico, tranquillo e giocattolone, ma poi oltre a lui al parco in montagna c’erano sempre altri bambini sconosciuti, insomma a volte mi innervosivo. Fortuna che c’erano trattori dappertutto, e balle di fieno, ho giocato anche attorno a una ruspa ho guidato un trattore senza cabina sono stato sul pianale di un rimorchio per le balle. Si insomma una vacanza di discreto interesse, a queste condizioni si può anche socializzare e alla fine ho pure imparato il nome del cugino – Da’e – oltre a due aggettivi di importanza FON-DA-MEN-TA-LE: brutto (per mio cugino o papà), e brutta (per mia mamma, quando mi fa imbufalire per le solite futilità). Son pure diventato bravo a riconoscere i colori: azzurro verde giallo rosso nero.
Poi qualche giorno a casa per riprendere le forze e… montagna di nuovo! Stavolta mamma e papà di “cugini” me ne han fatto trovare non uno, ma nomila decinaia di miliaia: alti bassi maschi femmine grandi piccoli, UN CAOOOOOOOS! Che a volte mi trovavo da solo in mezzo alla masnada, mi fregavano la macchinina mi rubavano la ruspa, uno stress tale che ho iniziato a menare, e mordere, poi arrivava mamma o papà che mi portavano via e mi facevano il predicozzo, ma ragazzi scusate come pretendete che sopravviva un nano come me in mezzo a quella bolgia infernale, se non picchiando tutti? E allora mordevo pure mamma e papà, ecco.
Poi a ben vedere, tiro sberle che sembro Enrico La Talpa con Lupo Alberto, che volete che succeda? Alla peggio Francesco mi spatacca una ruspa in fronte, cosa che ha effettivamente fatto e che male fotonico, a quel punto. Allora dopo qualche giorno ho provato a cambiare tattica, vedevo il nemico in arrivo mi mettevo di spalle, poi placcavo tipo pallacanestro allontanando il nemico col culo, così nessuno poteva incolparmi che son manesco. Ma poi, stanco per una camminata o strangolato dalla fame arrivava comunque il momento in cui DOVEVO menare, ero fuori di me. Una vacanza impegnativa, anche se alla fine ho imparato a difendermi e i bambini grandi non riuscivano più a rubarmi la macchinetta, né con la forza né coi discorsi falsi – ‘sti pupi di 6 anni sembran tutti venditori di auto usate, ti intortano con la loro loquela e se riescono ti vendono pure degli orrendi braccialetti, pussa via! Impulsivo si ma mona no, mi son pur fatto un anno di Nido per qualcosa.
Ed è quindi con immenso sollievo che siamo atterrati di nuovo dai nonni, trattore gatto cane nonno nonno nonno, orto tagliaerba spazio aperto giochi tutti MIEI MIEI MIEI, nessuno me li ruba silenzio attenzioni PER ME ME ME, ah finalmente si ragiona. E chissenefrega se fa un caldo rospo e in montagna si stava meglio: son stato bravo, ho sopportato due settimane di socialità intensa, quindi ora finalmente lasciatemi godere ‘ste meritate vacanze!