Tagliare! Erba!
Ma no, d’inverno la terra dorme (ssssst!), e l’erba non cresce. Allora cosa taglio? La cacca! Cioè, la carta. Datemi un foglio di carta e vi solleverò il mondo, oltre a garantire dieci-venti minuti di quiete totale. Il mio regno per una forbice. Tagliare i pechelli (che sarebbero i capelli). Tagliare la barba. Taglio! Tutto!
Mi piace questa dimensione da bambino evoluto, due concetti in croce riesco pure ad esprimerli e mi piace ascoltare quel che mi viene detto, quando ho voglia di ascoltare chiaramente. E non toglietemi le favole di papà (il babbo è magicamente diventato papà o papiiiiiiiiii, con la vocina smorfiosa: ma non chiedetemi perché).
C’è la favola dell’ascensore Verdino, umile ascensore ospedaliero che aspira a volare in cielo, e che alla fine ci riesce davvero grazie al suo padre/creatore dal forte accento tedesco, tipo che si chiama Einz Kleinz o cose del genere, giurerei che il babbo ogni volta lo pronuncia in modo diverso, di proposito. Oppure c’è la storia di Elio che va in banca con il babbo, per depositare i propri soldi (così tanti che non ci stanno nel salvadanaio), e gli impiegati della banca sono tutti lupi, che ogni tre per due mi annusano per sentire se odoro da maialino, e alla fine i soldi se li tengono e vogliono anche i soldi di papà, ma il babbo investe il suo stipendio in cipolle e sconfigge i lupi-banchieri.
Insomma me la passo. Ogni tanto mi attacco a mamma come una cozza, ma fa parte del percorso evolutivo – lo dicono anche Google e la Maestra Luciana. Il manuale prevede che verso i sei anni io diventi l’ombra del babbo (papiiiiiiiiiiii!), quindi il babbo ora si sta godendo le sue serate libere, ma aspetta aspetta che divento grande…
E nel frattempo taglio!, tutto!

Tana dei Panda
bambini si nasce, panda si diventa

Tana dei Panda
bambini si nasce, panda si diventa