Un passo avanti, due passi indietro

nappy endE così il grande evento: inizia la Scuola Materna.
Lui è in classe con Marco (classe rossa), Mirco è nella classe verde: hanno separato i gemelli, anche se i genitori avevano chiesto di lasciarli uniti. Boh forse alla scuola è andata bene perché Marco e Mirco sono rumeni, se avessero avuto genitori italiani mi sa che questi avrebbero fatto polemica e minacciato azioni. Perciò ora ogni mattina ci tocca contemplare il pianto dell’uno o dell’altro, ed abbiamo il cuore stretto sapendo quanto sono attaccati i due – Elio è il terzo gemello, un vero mistero come sia stato conglobato in un duo così unito.
Col pupo ci sono tutti i suoi vecchi compagni di classe, quindi oltre a Marco c’è anche la sua migliore amica e qualche altro ex. L’impressione è che ci sia stato un massiccio passaggio di informazioni, fra le maestre del Nido e quelle della Materna: visto che la classe è nuova di pacca, con uno zoccolo duro di ‘storici’ forse si assesterà prima. Le maestre sembrano simpatiche, in questi giorni di via-vai e trambusto sono sempre tranquille e tranquillizzanti, non so come fanno a seguire tutto; e credo abbiano una memoria visiva migliore dei camerieri: la prima volta che vedono un bambino e il suo genitore ZAC!, memorizzano facce nomi e attitudini come neanche Robocop.
Il pupo fa il bravo, è curioso, non piange, non rompe le scatole – non in classe, almeno. Dopo pochi giorni di inserimento ha già iniziato a chiedere quando si ferma a mangiare, e ha perfino fatto la sua prima pipì a scuola!
E qui si entra in argomento pannolino. Alla fino ho dovuto toglierglielo io, il weekend prima – quindi pochi giorni prima – l’inizio della Materna. Vai di mutande, vai di discorsi e spiegazioni, ma specialmente piazzalo sul vasino una volta ogni ora, e prima di ogni pasto, e dopo ogni pasto se non l’aveva fatto prima. Siamo stati ossessivi, lo ammetto, ma se non altro l’abbiamo stimolato all’indipendenza, perché pur di farci smettere ha iniziato a chiamarla ed a gestirsi da solo. Adora farla in piedi sul bidè, da vero uomo, mentre accanto a lui il nonno la fa nel water. E per il riposino pomeridiano, è bastata farsela addosso una volta per decidere che era più piacevole evitare, quindi da allora si sveglia asciutto.
Tutta questa virtù ha un prezzo, ovviamente. Ogni tanto afferma di essere un bambino grande, più spesso di essere un bambino piccolo. Si fa imboccare, lui che dopo il primo mese di Nido è sempre stato autonomo. Si sveglia all’alba – credo sia lo stimolo della pipì e il Super-io che gli dice di non farla, anche se di notte ha ancora il pannolino. La sera è sovra-eccitato da non si sa quale droga (credo siano le novità della Materna), salta gioca chiacchiera si dimena, non sta fermo un secondo salvo crollare addormentato di botto quando lo porti a letto, e torna in sé solo nel weekend. Sta diventando astuto nell’evitare le regole: se il nonno lo minaccia che o smette di fare il gatto sotto al tavolo, o butta fuori il gatto, il pupo dopo cena si piazza sotto al tavolo ma dichiara “Gioco al pompiere!”. E poi a casa mi fa pagare tutto quello che non sfoga in classe: capricci assurdi, scenate, e un totale rifiuto a farsi cambiare la mattina prima di andare a scuola, che dobbiamo tenerlo fermo in due per togliergli il pigiama e vestirlo.
Insomma piccoli nani crescono, a scatti avanti e e scatti indietro. Intanto per noi mamme… che faticata! Ma ne vale la pena.