Tutto quello che non ho fatto

Cacca di pandaCi sono molte cose che non ho fatto a Hong Kong.
Non ho fatto shopping sfrenato. Nello specifico, io non possiederò mai della inutile ma stupenda cancelleria giapponese, e mia moglie non è riuscita a comprarsi neanche un semplice calendario da tavolo cinese.
Non ho gironzolato per mercatini notturni di street food.
Non ho passeggiato lungo la riva, quindi non ho potuto fotografare l’impronta nel cemento lasciata dalle mani di Stephen Chow.
Non ho passato la porta neanche a uno dei numerosissimi posticini elencati nella mia wishlist di cibo.
Non sono stato in cima al Peak.
Non ho visto neanche da lontano i Nuovi Territori.
Non ho fatto un giro in battello verso qualche isola.
Non ho gironzolato per qualche quartiere fatto di stradine e negozietti e cazzatine.
Non ho visitato neanche un tempietto taoista.
Non ho mai speso tanti soldi prima d’ora, al solo scopo di contemplare mio figlio che gioca da un parco pubblico all’altro.
Prima che partissimo, degli amici di mia moglie ci avevano chiesto: come mai portate a Hong Kong pure il piccolo, che a quest’età gli andava bene anche Rovereto? Ho trascorso una settimana a farmi questa stessa domanda, e a sentirmi una cacca. Anzi: una cacca di panda.